Questa tecnica utilizza onde elettromagnetiche prodotte da emittenti radio a bassissima frequenza e alta potenza. Le frequenze trasmesse vanno da 3 a 24 kHz.
A una distanza superiore a qualche decina di chilometri queste onde si comportano come fronti piani che si propagano in direzione orizzontale.
Quando incontrano un conduttore nel sottosuolo si creano correnti indotte, a loro volta, producono un campo secondario concentrico alla sede delle correnti stesse.
L’intensità delle correnti indotte è maggiore quando l’asse principale del conduttore è parallelo alla direzione di propagazione (cioè lungo il raggio che lo unisce alla stazione trasmittente). In questa direzione il vettore magnetico agisce tangenzialmente.
I moderni strumenti VLF permettono di effettuare misure su varie frequenze diverse in successione così da assicurare la migliore intensità possibile del campo secondario.
Ambiti applicativi: cave e miniere, geologia applicata e idrogeologia